Dal pugno e le lacrime di Will Smith a Lady Gaga e Liza Minnelli e poi Kenneth Branagh, Drive My Car, Jane Campion, Jessica Chastain e Ariana DeBose. Francis Ford Coppola, Al Pacino e Robert De Niro che ricordano i 50 anni di Il padrino e sono gli unici a citare l’Ucraina.

L’Academy voleva un collegamento col presidente Zelensky per parlare di pace, che non ci è stato. Ma al suo posto un cartello ha comunque ricordato la guerra in Ucraina.

La notte degli Oscar 2022 verrà ricordata per il cazzotto di Will Smith a Chris Rock dopo una battuta infelice sull’alopecia della moglie Jada. Nell’intervallo, il buon Denzel Washington l’ha preso da parte e l’ha messo in guardia: «È nel momento più alto che il diavolo ti tira per la giacca». Dieci minuti dopo, Will ha vinto l’Oscar e in un fiume di lacrime si è scusato, ha detto di sentirsi sopraffatto, ha parlato di protezione della famiglia. Quello schiaffone ha rivelato tutta la sua fragilità, «l’amore fa fare cose folli».

Jane Campion è la terza miglior regista nella storia degli Oscar, la quarta a vincere quest’anno un premio importante. Ariana DeBose, miglior attrice non protagonista, celebra «la ragazzina queer afrolatina che ha trovato la sua forza nell’arte» e dedica il premio a chi vive in una zona grigia: «C’è un posto anche per noi». Hanno vinto anche i silenzi dei suoi attori e la potenza dei loro gesti, tra i momenti più commoventi.

Paradossale che, come ha ricordato Massimiliano Gallo durante la diretta Sky, le persone non udenti non possano andare al cinema perché i film non sono sottotitolati.

La prima performance della serata: Beyonce ha cantato e ballato sul campo da tennis dove giocavano bambine Venus e Serena williams. La loro storia è al centro di King Richard: Will Smith, interpreta il padre

E forse l’unica sorpresa della serata è stata la miglior sceneggiatura originale a Belfast, altro film intimo e profondo che racconta una città e la ricerca della felicità nonostante i lutti.  Kenneth Branagh ha vinto dopo 8 candidature.

Tra le vittorie troviamo anche: Finneas e Billie Eilish  per la Miglior canzone: No time to die, Jenny Beaven  per i Migliori costumi di Crudelia

Ma parliamo di look, Jessica Chastain in Gucci dégradé trionfa per un film che non è il migliore dei suoi ma si meritava tutto già all’esordio, con The tree of life di Terrence Malick.

Dispiace, e tanto, che la ballata anni ’70  leggerissima, di Paul Thomas Anderson, Licorice Pizza, uno dei film più apprezzati da critica e pubblico, non abbia vinto nulla. Per quel che vale, Alana Haim, nella sua elegante semplicità, era tra le best dressed in abito a sirena di Louis Vuitton.

Da segnalare anche Kristen Stewart e il look Chanel con micro shorts e camicia sbottonata. Un trend, visto che Timothée Chalamet in Vuitton collezione donna P/E 22 di Nicolas Ghesquière, la camicia se l’è proprio dimenticata.

Diversamente eleganti, finalmente, questi uomini, come Kodi SmitMcPhee in Bottega Veneta baby blue e diamanti Cartier. Altri momenti fashion rilevanti, Maggie Gyllenhaal teatrale in Schiaparelli, e Lupita Nyong’o scintillante in Prada.

Hanno sicuramente vinto le tre presentatrici, Wanda Sykes, Regina Hill e Amy Schumer («Tre donne costavano meno di un uomo»), divertenti e velenose al punto giusto.